L’Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova fin dalla sua nascita (2016), su proposta di Massimo Quaini, ha voluto richiamarsi nel nome ai due fratelli Calvino, anche per le loro origini liguri.
Italo Calvino (Cuba 1923 – Siena 1985) è stato uno scrittore di chiara fama: se il suo primo libro è estremamente realista e racconta, in forma romanzata, della sua personale esperienza nella Resistenza in Liguria (“Il sentiero dei nidi di ragno”, 1947), in tutta la sua opera successiva, che è quella per cui è conosciuto nel mondo, ci ha regalato una letteratura fantasiosa e simbolica, talvolta onirica, mai delirante, dove il racconto offre sempre suggestioni ed interpretazioni che vanno oltre le parole. Già ne “Il visconte dimezzato”(1952) la storia reinterpretava la compresenza nell’animo umano del bene e del male, come Stevenson aveva descritto ne “Il Dr. Jekill e Mr. Hide” e come Sigmunt Freud aveva confermato nella sua teoria psicanalitica. Ma la sua opera più apprezzata è certamente “Il barone rampante”(1957): la figura del protagonista Cosimo, che decide di vivere sugli alberi, ci offre una visione del mondo assolutamente diversa, eppure possibile, da quella “normale”: un uomo perfettamente inserito nella natura, nel verde, che dimostra di avere un’ottica, o meglio una vision ed una esistenza reale parallela e nient’affatto inferiore a quella degli umani che vivono a terra. Più tardi Gregory Bateson (“Per un’ecologia della mente”) e ancor meglio Hans Jonas (“Il Principio Responsabilità”) sapranno illustrarci una visione filosofica che auspica con forza una nuova Etica ed un nuovo rapporto dell’uomo con la Natura. Ma molte altre opere meriterebbero di essere conosciute. A titolo esemplificativo ricordiamo soltanto “Le città invisibili”: il racconto visionario di Marco Polo all’imperatore dei Tartari ci dice che le città sono luoghi di incontro, di vita, di scambio di merci e di ricordi. Un racconto che fa pensare, talvolta con incredibile preveggenza: ad esempio la città di Leonia, parto della fantasia di Marco Polo-Calvino nel lontano 1972, sembra descrivere e prefigurare con impressionante anticipo la situazione attuale di molte,anzi di tutte, le città alle prese con il problema dei rifiuti e di uno smaltimento che tarda ad arrivare.
Floriano Calvino (Sanremo, 1927 – Genova, 19 gennaio 1988), invece, era un geologo. Meriterebbe di essere più conosciuto perché, al di là della sua professionalità e serietà, fu un chiaro esempio di coraggio e di dirittura morale. Il Prof. Floriano Calvino, fu infatti l’unico del mondo accademico italiano, che accettò di far parte del secondo collegio peritale, nominato dal Giudice Istruttore Mario Fabbri (23 giugno 1966) per quella che giustamente fu chiamata la “Strage del Vajont”( 1.910 persone persero la vita). Le stesse indagini, condotte in precedenza da un altro gruppo di accademici, “sulle cause di manifestazione e caduta della frana del Vajont” erano risultate poco attendibili ed erano state alla base di una sentenza assolutoria. Calvino invece fu l’ unico esperto italiano presente nel secondo collegio dei periti per la sciagura del Vajont, che dovette essere completato con due periti stranieri. Forse non fu un caso se in seguito la sua carriera universitaria dovette trasferirla da Padova a Genova. Calvino ha successivamente prestato la sua opera di esperto in favore dei parenti delle vittime di sciagure come quella di Malga Villalta (alpini travolti da una valanga) e, più recentemente, di Stava. Impegnato in attività a sostegno dei popoli del terzo mondo, con militanza attiva nel tribunale Russel e nella Lega Internazionale per i Diritti dei Popoli, ha prestato la sua opera per la realizzazione di importanti progetti quali la diga Bakolori in Nigeria e la bonifica del Tana-Beles in Etiopia, ed ha svolto attività didattica presso l’ Università di Modagiscio (Somalia). In sintesi Floriano Calvino ha legato il suo nome ad una puntuale e sistematica opera di denuncia dei responsabili dei disastri ambientali e di tutela delle vittime delle calamità cosiddette naturali.
Per i valori di umanità, libertà, rispetto della natura, coraggio ed etica della responsabilità di cui sono stati, in campi diversi, testimoni i fratelli Calvino, liguri di origine e di adozione, l’Ecoistituto ReggioEmilia Genova si è intitolato ad essi: il loro esempio ed il loro insegnamento continuano oggi ad esistere e ad indirizzare quanti oggi si impegnano per un corretto rapporto dell’uomo con la biosfera. Con modestia, ma con impegno e con coerenza, cerchiamo di essere degni di tale insegnamento.