Civitavecchia: da centrale a carbone a hub rinnovabile partecipato

La storica centrale a carbone di Torre Valdalica Nord sarà spenta definitivamente il 31 dicembre 2025, segnando la fine di un’era energetica basata sui fossili.

Al suo posto si sta creando un ecosistema di fonti rinnovabili integrato: un parco eolico offshore galleggiante, un impianto fotovoltaico a terra e un sistema di produzione e stoccaggio di idrogeno verde.

Storia delle centrali di Civitavecchia

Costruzione della centrale di Fiumaretta (olio combustibile)

Entrata in funzione della centrale di Torrevaldalica Sud (olio combustibile, poi carbone)

Avvio della centrale di Torrevaldalica Nord (carbone “ambientalizzato”)

Chiusura prevista della centrale di Torrevaldalica Nord

Avvio previsto del parco eolico offshore galleggiante

Dal 1950 al 2030 circa, la storia delle centrali energetiche di Civitavecchia racconta la transizione dal carbone e olio combustibile verso le energie rinnovabili, culminando con la costruzione di un parco eolico offshore galleggiante.

Un progetto nato dal basso

L’11 aprile 2025 l’Ecoistituto ReGe ha organizzato una videoconferenza per illustrare il percorso partecipato.

  • Mario Agostinelli (fisico, presidente dell’associazione Laudato si’) – dalla ‘gabbia fossile’ alla transizione partecipata;
  • Marco Piendibene (Sindaco di Civitavecchia) – governance e cronoprogramma;
  • Mauro Mei (consigliere comunale con delega alla transizione energetica) – partecipazione civica;
  • Ing. Luigi Severini – specifiche tecniche e iter VIA.
Percorso di partecipazione civica a Civitavecchia
🧑‍🤝‍🧑

Cittadini

Stop carbone, energie rinnovabili

🏛️

Comune

Governance e cronoprogramma

⚙️

Tecnici

Soluzioni eolico, fotovoltaico e idrogeno

🏢

Regione e Governo

Sostegno normativo e VIA

Rappresentazione dei principali attori che hanno contribuito al percorso partecipato di transizione ecologica a Civitavecchia, dal basso verso le istituzioni.

Il parco eolico offshore: numeri e vantaggi

Il parco eolico galleggiante comprende 27 turbine da 15–20 MW ciascuna, con strutture triangolari in acciaio da 3500–5000 tonnellate e diametro di base fino a 12 m.

Sorge su fondali tra 220 e 300 m di profondità, a circa 15 km dalla costa, e garantisce una potenza complessiva di 504 MW, immessa nella rete nazionale tramite il nodo Terna di Civitavecchia.

Vantaggi del Parco Eolico Offshore Galleggiante

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Emissioni CO₂ ridotte

504 MW energia pulita

⚙️

Tecnologia galleggiante

💶

Investimenti e lavoro

👁️

Minimo impatto visivo

I principali vantaggi ambientali, energetici, tecnologici, economici e paesaggistici del nuovo parco eolico offshore galleggiante di Civitavecchia.

Fotovoltaico e idrogeno verde

Su aree dismesse è in fase di realizzazione un parco fotovoltaico da 200 MW, che integra la produzione eolica nei periodi di maggiore irraggiamento solare.

Durante i picchi di sovrapproduzione, elettrolizzatori da 50 MW convertono l’energia rinnovabile in idrogeno verde, immagazzinato in serbatoi dedicati o tramite sistemi idroelettrici riqualificati.

Governance e filiera locale

Comune di Civitavecchia, Regione Lazio e Governo nazionale collaborano in un modello di just transition, riqualificando i lavoratori ex-carbone per le nuove filiere industriali.

Il progetto è finanziato da Plenitude (Eni), Cassa Depositi e Prestiti e investitori internazionali, puntando a creare opportunità occupazionali locali.

Civitavecchia: un hub per la filiera locale dell’energia rinnovabile
🏛️

Comune

Guida della transizione

🎓

Formazione

Riqualificazione lavoratori

🌞

Energie rinnovabili

Eolico, fotovoltaico, idrogeno

💶

Investimenti

Plenitude, CDP, fondi esteri

👩‍🎓

Giovani

Corsi di specializzazione

Schema delle principali azioni che trasformano Civitavecchia in un hub strategico per l’energia rinnovabile, con focus su governance, formazione e occupazione.

Sfide e prossimi passi

  • Iter VIA: completamento della Valutazione di Impatto Ambientale e rilascio del decreto ministeriale;
  • Porto green: adeguamento infrastrutturale, da €100 M a €540 M stimati;
  • Comunità energetiche: avvio di progetti locali e implementazione del cold ironing entro maggio 2026;
  • Formazione: corsi specialistici per giovani e personale riconvertito.
Sfide e prossimi passi della transizione a Civitavecchia
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Iter VIA

Completare la Valutazione di Impatto Ambientale

✔️

Porto green

Riqualificazione delle infrastrutture portuali

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Comunità energetiche

Avviare comunità locali di produzione rinnovabile

✔️

Formazione

Corsi per giovani e lavoratori riconvertiti

Principali sfide e azioni prioritarie per completare la transizione ecologica partecipata di Civitavecchia entro il 2030.

Un modello replicabile

L’esperienza di Civitavecchia si affianca ai progetti di Taranto, Sicilia e Sardegna, candidandosi a polo di riferimento per l’eolico offshore nel Mediterraneo.

Questo modello dimostra che una transizione ecologica partecipata è non solo possibile, ma già operativa, supportando gli obiettivi del PNRR e del Green Deal europeo.

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