Purtroppo provocazioni, fake news, mezze verità sui cambiamenti climatici si amplificano sui social media e finiscono sui principali mezzi di informazione, senza essere spesso contestualizzate. Giulio Betti che da oltre vent’anni ha esperienza nel campo della meteorologia e della climatologia con il volume “Ha sempre fatto caldo!” ha cercato di mettere ordine sulle banalizzazioni e fake news che hanno alimentato il dibattito pubblico sul cambiamento climatico. L’andamento anomalo delle condizioni meteorologiche finisce per influire anche su di noi sia a livello personale che a livello economico e politico. L’autore si concentra su argomenti che vengono spesso utilizzati per contrastare il riscaldamento globale, come fenomeni di ondate di freddo particolarmente rilevanti e lo fa soffermandosi sulla differenza tra meteorologia e climatologia, prospettive da non confondere quando si analizza scientificamente il trend climatico. A volte fenomeni meteorologici confermano comunque la tendenza all’aumento della temperatura e del caldo anomalo; e situazioni come la riduzione dei ghiacciai marini artici e l’innevamento in generale sono coerenti con l’andamento del clima globale. Il merito di questo volume sta proprio nella semplicità con cui smonta le principali argomentazioni di negazionisti e scettici sul cambiamento climatico di origine antropica. I vari capitoli sono accompagnati da box informativi che, in modo scientifico, spiegano fenomeni meteorologici o climatici: oscillazioni climatiche naturali, retroazione in meteorologia ad esempio (da leggere con attenzione e studiare). Il testo è anche accompagnato da excursus storici noti o meno: le vicende dell’uomo di Similaun, la storia dell’evoluzione della CO2 nel tempo, le leggende sul clima (500 milioni di balle). Nei vari capitoli vengono contrastate le principali fake news sul clima come quelle che riguardano il riscaldamento globale o lo scioglimento dei ghiacciai, facendo chiarezza sulle produzioni agricole ed il loro impatto sull’incremento delle emissioni di gas a effetto serra, sul problema della desertificazione, sul pregiudizio meteorologico, raccontando storielle divertenti come quella di Paperino che si reca all’osservatorio astronomico per chiedere se la terra stia girando al contrario. Il BAU (Business as Usual) simulato dall’IPCC, illustra il peggior scenario di sviluppo economico e sociale che contempla un raddoppio della concentrazione di CO2 entro fine secolo e l’assenza totale di politiche e strategie di adattamento e mitigazione, trascinando il pianeta Terra verso un apocalittico aumento di 4 / 5 gradi in soli 80 anni. E’ possibile che le azioni messe in campo per raggiungere la neutralità climatica al 2050 possano scongiurare il fenomeno BAU, ma mai giustificare le fake quali “Lo scenario peggiore è scongiurato. Non esisteva alcuna emergenza climatica“. Spesso le considerazioni negazioniste sono incomplete. Infine non poteva mancare la questione della fine dei combustibili fossili e del passaggio alle fonti rinnovabili dove il tema della transizione ecologica si scontra con la questione degli interessi economici consolidati e della convinzione di molti scettici che le risorse rinnovabili non potranno mai soddisfare la domanda globale di energia. C’è speranza? Secondo l’autore si. Nel libro vengono illustrati casi di rinaturalizzazione (con conseguenze molto positive di fronte alla tendenza all’impoverimento ambientale, sociale ed economico). Esempi concreti come la reintroduzione delle mangrovie in Indonesia o dei giardini pluviali a casa nostra, anche in applicazione di nuove norme come la Nature Restoration Law, per non cedere all’apatia ed alla menzogna.
Giulio Betti è meteorologo e climatologo presso il CNR, si occupa di previsioni meteorologiche, ricerca scientifica, reportistica meteo – climatica e divulgazione mediatica.
Pinuccia Montanari