Ecoistituto REGE
I Piani di bacino a Genova sono stati realizzati da tempo. Gli interventi pianificati sono in buono stato di avanzamento eppure questa attenzione da primi della classe (se si fa il confronto con altre città e regioni) sembra non bastare. I motivi sono almeno tre: Il cambiamento climatico che sta intensificando e aumentando la frequenza degli eventi piovosi, l’impermeabilizzazione dei suoli e soprattutto aver rinunciato a costituire fasce di riassetto o rispetto fluviale e geomorfologico in tutti i bacini idrografici e lungo la costa.
Gli anni scorsi ci avevano abituato ad alluvioni con frane e inondazioni fluviali. Citiamo gli eventi Chiaravagna 2010, Fereggiano e Bisagno 2011, Bisagno 2014, a titolo di esempio. Quest’anno si sono avute frane e qualche inondazione con molti danni a manufatti fra i quali diverse interruzioni stradali.
La costa, d’altra parte, se avesse Spiagge profonde e senza ostacoli, dissiperebbe senza problemi l’energia delle mareggiate. Le Falesie rocciose (pendenza superiore a 35°) subiscono sì le frane per azione dei frangenti ma in condizioni naturali creano nel tempo una nuova spiaggia al piede che si comporta come un’opera di difesa stabilizzando la falesia e allontanando le mareggiate.
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