Ridare fiato a Lungomare Canepa​

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Massimiliano Amirfeiz

Nell’articolo comparso il 12 marzo su Genova 24, dal titolo “Lungomare Canepa, pannelli diventano marroni di smog: “Ci stiamo avvelenando”. E la centralina Arpal ancora non c’è” si esprime preoccupazione per l’inquinamento prodotto dall’intenso traffico che percorre la “Gronda a Mare”.

Detto che la realizzazione della strada Superba ha sicuramente ridotto gli impatti del traffico e dell’inquinamento, con l’allontanamento (anche se di poche decine di metri) di gran parte dei veicoli pesanti, attualmente lungomare Canepa e’, senza dubbio, una criticità, a causa dell’inteso traffico veicolare.

Dall’analisi delle matrici di traffico di Autostrade per l’Italia si stima che giornalmente, con il crollo di ponte Morandi, fino a 42.000 auto e 7.000 mezzi pesanti si siano riversate sulla viabilità ordinaria, in aggiunta a quella pre-esistente. Di questi spostamenti, il 50% sono interni al comune di Genova e solo 10% quelli di attraversamento dell’area urbana.

Sappiamo che nelle fasi immediatamente successive al crollo molte persone, per fronteggiare l’emergenza, hanno optato per il mezzo pubblico (+21% i genovesi passati ai mezzi di trasporto pubblico, +500% gli abbonamenti online AMT, +10% i passeggeri Trenitalia) e, con queste scelte, hanno ridotto  la pesante criticità prodotta dal crollo del ponte.

Ma, nei mesi successivi, sia per il non adeguato rafforzamento dell’offerta di servizio (ad esempio la frequenza dei treni in Val Polcevera rimasta a 30 minuti, con buchi fino a 2 ore e con l’ultimo treno alle 20:30), sia per la messa in opera di nuove infrastrutture stradali (la strada Superba e il nuovo svincolo Genova Aeroporto), molti genovesi sono tornati a riutilizzare il mezzo privato.

La logica e la letteratura internazionale ci dicono che l’unico modo per ridurre il traffico veicolare sia quello di investire sul Trasporto Pubblico e non in nuove strade.

Le strade sono come gli hard-disk: per quanto grossi li prendi, li riempirai e sarai costretto a comprarne sempre di più grossi. La soluzione quindi non sta nel costruire nuove strade, ma nel ripensare ai diversi modi con cui i genovesi si possono muovere.

Gran parte del traffico di Lungomare Canepa può essere quindi eliminato, rafforzando l’offerta di Trasporto Pubblico, nell’immediato e nel medio-lungo periodo. 

E’ fondamentale, inoltre, dare priorita’ alla conclusione dei lavori del nodo ferroviario, lavori che dovevano concludersi nel 2017 e che porteranno alla realizzazione di nuovi  binari dedicati al servizio metropolitano, da Voltri a Brignole e, con essi, la possibilità di avere, sulle linee urbane, un treno ogni 5-8 minuti; questo obiettivo sarà possibile  con la pianificazione dell’acquisto del materiale rotabile ma,  ad oggi, ne Regione ne Comune hanno stanziato un euro su questo capitolo, giocando sul fatto che non sia chiaro chi debba farsi carico di questi costi.

E non bisogna dimenticare che i problemi di traffico e d’inquinamento della città possono essere risolti anche con una rivisitazione del servizio AMT che, invece di essere visto come indipendente o addirittura in competizione con il servizio ferroviario, dovrebbe essere pensato come fondamentale linea di adduzione agli assi di trasporto ad alta capacita’: la ferrovia, la metro e il  tram, di cui è auspicabile un rapido ritorno.

Continuare a costruire nuove strade (come la Gronda), o incentivarne l’utilizzo (come la gratuità di tratte autostradali) porterà invece ad un aggravamento della situazione, con ancora più veicoli, a quattro e due ruote, che circoleranno in città ed in Lungomare Canepa.

Massimiliano Amirfeiz

Rinascimento Genova – Gruppo di Lavoro Mobilita’ e Trasporti

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